Francesca trascorreva la sua vita studiando e aiutando la madre in casa e accudiva 
(alternandosi con la sorella Carolina di due anni più giovane) le sorelle minori. 
Si recava alcune ore alla settimana presso la famiglia Tibaldini, dove la signora Maria, 
coadiuvata dalla nipote Elisabetta, insegnava alle ragazze di allora l’arte del cucito e del 
ricamo. Questa professione faceva parte dei sui sogni giovanili: voleva diventare una grande 
sarta. 
Alla Madre Generale delle missionarie del Sacro Cuore, in quegli anni veniva chiesto di mandare
delle missionarie in Cina, meta sognata per molti anni da Madre Cabrini. Perciò, 
consapevole delle necessità di quelle popolazioni che abbisognavano di missionarie in 
grado di svolgere molte attività, iniziò a far predisporre quanto sarebbe 
servito.
Fu forse in previsione di un invio delle sue missionarie e di un eventuale potenziamento delle 
future missioni che, tra la fine del 1925 e l’inizio del 1926, inviò madre Bianca al 
Columbus Hospital di Philadelphia in modo che acquisisse anche quelle nozioni infermieristiche
che le sarebbero poi servite in futuro. In quella città madre Bianca iniziò la 
sua seconda esperienza missionaria: essere completamente al servizio degli ammalati. In questo
ospedale prestò la sua opera per circa un anno a stretto contatto con le sofferenze 
degli ammalati. 
Nel 1935 madre Bianca si specializzò nella cura delle malattie degli occhi frequentando 
un corso di oculistica nella missione di Shuen-Tinfu, corso tenuto da un Padre Lazzarista 
missionario e medico specialista in oculistica.