In questa pagina vengono riportate
alcune righe tratte da volumi storici
sulle origini di Arzago scritti
da: Santagiuliana, Calvi e
"L'ARZAGHESE"


Le origini


Arzago o Arsago,(1) forse da Arsaigh, antico, longevo(2) ( e se ciò fosse, antico sarìa stato trovato insino dagli antichi Celti). -- giace nella Ghiaja d'Adda, quasi al confine della provincia di Bergamo, alla quale appartiene, con quella di Cremona, sopra un territorio paludoso e malsano.(3)




Arzago antica, antichissima, svanita nel nulla o sprofondata, forse, nella campagna che circonda il paese odierno. Antichissima sì, se avesse ragione quel suo figlio, a noi ignoto, il quale afferma che il suo nome deriverebbe da "Arsaigh", in celtico "antico", sicché i celti Galli, giungendovi nel V secolo avanti Cristo, l'avrebbero trovata già vecchia sul posto, fondata dagli Etruschi a dir poco. Ma noi, che delle etimologie e di altre prove del genere ci fidiamo quanto dei preparati per ridare i capelli alle teste calve, lasciamo credere nell'affermazione a chi voglia. Ciò non toglie però che, se non etrusca e gallica, ma perché no? Arzago sia stata sicuramente romana.(4)




Nel campagne di Rivolta, o nel centro abitato, non sono mai stati trovati segni della presenza di questo popolo, anche se l'interesse degli Etruschi per le opere idrauliche e di bonifica non può aver trascurato la nostra zona che fu un tutt'uno col territorio di Arzago, dove pur son tornati alla luce reperti etruschi di non trascurabile importanza.(5)




(1)Nel 1960 all'ingreso del paese esisteva ancora la vecchia indicazioni civica "Arsago D'Adda Mandamento di Treviglio".
(2)Dictionarium scoto-celticum. Edinburgh, 1828, vol. 2 in - 8.
(3)Onde: "Quì nessun raggio di beltà si mira", Tasso, Son. am. LVI, v.5.
(4)Dal volume Geradadda. Treviglio 1973 pag 81.
(5)Il borgo sull'alta riva "Castrum Ripaltae Siccae". Anno 1983 vol 1 pag 41.



Il giornale "La Cronaca Trevigliese, 1888" riportava il ritrovamento di alcuni idoletti etruschi ad Arzago d'Adda.





Bronzetto etrusco


Bronzetto etrusco del VI secolo A.C., a pettinatura scalettata, già parte di oggetto ignoto, rinvenuto ad Arzago.
(Treviglio - Proprietà privata).




Resti antica villa romana

Arzago d'Adda, reperti dell'antica villa romana venuti alla luce negli scavi del 1985.(Sopraintendenza Archeologica Milano).

Questo reperto venne classificato come resti di una villa romana. Qualche tempo dopo il tutto è stato ricoperto per evitare che si danneggiasse. Motivo: la mancanza di soldi per continare negli scavi.
Ci si chiede se questo è l'unico reperto, oppure sotto le case costruite attorno si nascondono altri resti storicamente importanti.

Infatti dal volumetto "Schizzo storico di un arzaghese" alle pag 10 e 11 leggiamo:

"Dagli anni primi dell'undicesimo secolo ci addita il Giulini una basilica di S. Giorgio in Arzago, e le parole sue stesse sono le seguenti: Il signor dottor Sormani a fatto menzione d'una pérmuta seguita nel 1009 fra Arnolfo II arcivescovo e l'officiale custode della basilica di S. Giorgio d'Arzago..... Argumento dell'antica importanza di questa terra è la lautezza, fino ai giorni nostri pervenuta, della prebenda o rendita ferma del paroco locale, ch'ebbe sempre il titolo altresì di prevosto; -- come eziandio la estensione molto maggiore di edificj attestata visibilmente dal lungo e non interrotto muramento sotterraneo che apparisce nei campi e prati a levante del paese fino alla dolce costa della Ravajola".

E il Santagiuliana nel suo volume Geradadda a pagina 81 scrive: "se è vero che il paese antico si spingeva verso la Cascina Ravaiola, cioè verso e sopra la costa."

Caso vuole che i resti della villa romana sono stati ritrovati a circa 150 metri dalla Cascina Ravaiola sotto la costa.



fibule e anelli in bronzo

Fibule ed anelli, in bronzo, di tipo in uso nel II secolo a.C.; provenienti da una tomba del periodo repubblicano di Roma rinvenuta ad Arzago d'Adda.
(Treviglio - Raccolta privata).




Ceramiche romane

Ceramiche di Arzago d'Adda. Trovate in una sola tomba con un coltello, una cesoia ed una moneta dell'età repubblicana raffigurante Giano bifronte.
(Treviglio - Raccolta privata):


Cesoie



Ceramica romana

Arzago d'Adda: ceramica romana di epoca imprecisata.
(Treviglio - Raccolta privata).



Nell'anno 1817 fu quì scoperto un vaso di creta contenente assai monete di rame, di metallo simile all'ottone, e circa duecento pezzi d'argento: la più parte di così fatte monete portava l'effigie e l'epigrafe dell'imperatore Antonino Pio e di Faustina sua moglie: memoria del secolo secondo dell'era nostra, e precisamente dall'anno 138 al 161 dopo Cristo.

Da schizzo storico di un arzaghese.

Mentre negli anni 50, sempre dell'era nostra, mentre venivano scavate le fondamenta di alcune case all'uscita del paese, oggi area "Milesi" furono trovate alcune tombe romane.

Il contenuto?.... si son perse le tracce.

Stessa sorte per gli oggetti ritrovati nel sottopassaggio all'uscita del castello. Gli arzaghesi più anziani si ricordano che all'angolo della casa ora di proprietà della famiglia Tibaldini, ma che in tempi passati era l'Oratorio del Santissimo Sacramento, era interrata la colonna romana, la stessa che ora si trova sotto le mura del castello. E a circa un metro di distanza verso est, tra il selciato della strada, si vedeva una lastra di pietra che copriva appunto la volta del passaggio. Caduta la volta, i soliti ignoti .....

Il sottopassggio sopra menzionato collegava il castello con la cascina Ravaiola, proseguendo sino alla Cascina Ravaglia e da quest'ultima proseguiva, si diceva, verso Arcene.



Scoperto un vecchio pozzo
sulla Statale Bergamina

Dal giornale "La Vita Cattolica" del 12 Luglio 2002,

Singolare scoperta ad Arzago. E' stata fatta nella tarda mattinata di mercoledì, 3 luglio dagli operai che stavano eseguendo i lavori di rifacimento del manto stradale nel centro del paese. Gli scavi hanno riportato alla luce l'antico pozzo utilizzato qualche secolo fa per rifornirsi d'acqua. La notizia ha ovviamente destato curiosità. Il professor Giuseppe Rocchi, studioso di storia locale e presidente della Pro Loco arzaghese, non ha mancato di interessarsi al ritrovamento: "Profondo otto metri e largo 55 centimetri, di forma circolare, fatto di mattoni rossi con pietra